Se nelle pagine dedicate ai regolamenti per tre e cinque giocatori ho un po' scherzato per via delle minime differenze rispetto al gioco in quattro, il regolamento per due è davvero diverso e merita di essere trattato in modo adeguato.
Preparartevi ad un gioco che richiederà tutta la vostra abilità, abbassando drasticamente l'incidenza del fattore fortuna e mettendo il risultato della partita nelle vostre capacità di calcolo e di ragionamento.
Cominciamo.
Dividete il mazzo come al solito, separando le carte per il colore del dorso.
Le carte a dorso rosso, i "Terreni" vanno a formare, scoperte, il campo, presentando le quattro file di colori in ordine crescente.
Delle carte a dorso bianco datene undici a ciascun giocatore. Le dieci rimanenti vanno scoperte a lato del campo, andando a formare il pozzo comune.
Dovreste arrivare ad una situazione simile a quella nella figura.
Il mazziere conserva accanto a sè le carte a dorso verde, che reintegreranno il pozzo comune quando, durante la partita, si esaurirà.
Come in tutti i regolamenti già visti...
- ...al proprio turno un giocatore deve giocare almeno una carta
- ...e può usare tutte le carte che ritiene opportuno
- ...costruendo sequenze numeriche di 4 in 4 che rispettino colore e vegetale
- ...sempre con l'obiettivo di esaurire tutte quelle che ha in suo possesso.
Essendo il campo già predisposto, ovviamente non c'è sostituzione di carte: ogni giocata va posizionata sopra al "Terreno" di riferimento. E fin qui non ci sono grosse novità.
Rispetto alle altre varianti di gioco, però, qui abbiamo una differenza fondamentale.
Se il giocatore non chiude la manche giocando tutte le sue carte, prima di passare il gioco all'avversario deve pescare dal pozzo comune tante carte quante ne ha giocate, tornando ad averne undici in mano.
ATTENZIONE: anche in questa variante è obbligatorio giocare almeno una carta. Non solo: se ci si trova nella (improbabile ma non impossibile) condizione di dover "passare", la manche è persa e l'avversario realizza i punti come se avesse chiuso.
La gestione del pozzo comune è sicuramente la chiave strategica più interessante di questa variante.
Sappiamo che, al proprio turno, si possono giocare tutte le carte che si ritiene opportuno: se le giochiamo tutte si vince la manche e si ottengono i relativi punti, altrimenti dovremo ripristinare le carte in mano a undici, pescando dal pozzo tante carte quante ne abbiamo giocate.
Il pozzo è visibile ai giocatori e le carte devono essere pescate nell'ordine in cui si presentano (il mazziere le dispone leggermente sovrapposte proprio per non lasciare spazio a dubbi sull'ordine di prelevamento).
Faccio un piccolo esempio.
Qui potete vedere che il giocatore ha posizionato il 6 verde, il 7 verde e il 6 nero.
Prima di passare il gioco all'avversario deve raccogliere le prime tre carte del pozzo comune, che nell'immagine sono leggermente spostate a destra.
Quando il pozzo comune si esaurisce, il mazziere lo ripristina scoprendo altre dieci carte dal mazzo.
ATTENZIONE: se un giocatore posiziona più carte di quelle che sono rimaste nel pozzo comune, per tornare ad avere undici carte in mano deve
- raccogliere tutte le carte rimaste nel pozo comune
- farsi consegnare dal mazziere tante carte COPERTE quante ne servono per completare la mano
quindi il mazziere finisce di posizionare le dieci carte del pozzo comune tenendo conto di quante ne ha già consegnate al giocatore.
Quindi, se nel pozzo comune fossero rimaste due carte e il giocatore ne posiziona cinque, quando terminerà la mano prenderà entrambe le carte del pozzo e ne riceverà tre al buio dal mazziere, il quale continuerà scoprendo SETTE carte per il pozzo comune.
La gestione del Jolly è identica alla versione per 4 giocatori.
Anche i punteggi assegnati non subiscono alcuna variazione.
Mancano solo i premi per chi si aggiudica il pozzo, vista la differente gestione "in comune".