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Classifica Top 20

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Con il VEGEjunior e l'Highlander del 7 giugno si è concluso il TERZO anno di attività per quanto riguarda i tornei di  Vege tables.

E' quindi arrivato il momento di chiudere la fase sperimentale dei VPM (VEGEtables Punteggio di Merito, nome che non è che mi faccia impazzire e per il quale accetto suggerimenti) e iniziare a tirare un po' di somme. Anche perchè, contemporaneamente, il torneo "Happy Birthday", nello stesso giorno, ha dato il via alla stagione 2015-2016 per la quale scattano i nuovi algoritmi di calcolo.

Sul perchè e sul percome di questa iniziativa ne ho già scritto in abbondanza in un altro articolo, non mi sembra il caso di ripetermi adesso, diciamo solo che vale la pena riassumere e puntualizzare alcuni dettagli.

Ho atteso il compimento del 3° anno di attività per avere non solo una base storica di dati su cui fare riferimento, ma anche delle ragionevoli certezze che il sistema potesse funzionare e che, quindi, tutto ciò avesse un senso.

L'obiettivo di socializzazione e diffusione del gioco si è ben affiancato a un sistema di calcolo di tipo premiante, che facesse guadagnare punti semplicemente per il fatto di aver partecipato ai tornei.

I valori espressi dalla classifica "Top 20" alla data del 7 giugno 2015 fanno da "punto d'ingresso" nel nuovo sistema di calcolo. E' pertanto estremamente improbabile che ulteriori modifiche agli algoritmi che sono alla base dei VPM attuali possano avvenire, anche perchè ciò comporterebbe un "riaggiornamento" di tutte le variazioni successive.

Non è invece da escludere che qualche modifica possa essere applicata ai sistemi di calcolo attuali, che prevedono la possibilità, come è giusto che sia, che un giocatore possa anche perdere dei punti, se la prestazione nel torneo risultasse inferiore alle aspettative.

Prima di fornire ulteriori dettagli sulle novità, facciamo il punto della situazione attuale:

In questa classifica (e come ha scritto nell'altro articolo sarà pubblicata SOLO con i primi venti nominativi) troviamo davvero molte informazioni interessanti.

Recupera il primo posto Marco Ardizzoni grazie al raggiungimento della finalissima dell'Highlander, superando Carlo Sgambati che quest'anno non è riuscito a qualificarsi.

Non solo: Carlo finisce anche dietro a Fabrizio Catozzi, neo Campione Italiano, che prima era quarto... un salto di almeno tre posizioni l'ha fatto anche Stefano Cavicchi e poi abbiamo due new entry, cioè gli altri finalisti del Master, Pietro Puccetti e Dario Pilo.

E se non fosse stato a godersi il mare della Sardegna, Luca Gadda avrebbe mantenuto la sua posizione MOLTO più interessante, vista l'entrata al 17°posto di Davide Cosimo... bravo Dado! Anche perchè oltre questi venti giocatori ce ne sono altri NOVANTATRE che hanno partecipato ad almeno un torneo in questi tre anni: tutto è registrato e nulla andrà perduto.

Ma veniamo alle novità.

Quando ho iniziato a ragionare seriamente sul sistema di calcolo dei VPM ho capito alla svelta che mi ero incamminato su un sentiero in salita. Avendo solo due giocatori da confrontare, il signor Arpad Elo (chi è? nell'altro articolo c'è scritto tutto!) è andato sul velluto: gestirne quattro è molto, molto più complesso.

L'idea di fondo, però, è la stessa, cioè valutare il "punteggio atteso", ovvero ottenere un'attendibile previsione del risultato finale di una partita partendo dall'unico dato iniziale disponibile: il valore di VPM di ogni giocatore a inizio torneo.

Sembra complesso, ma in realtà è elementare: se a un tavolo si scontrano Fabrizio (2.377), Antonella (1.663), Sara (916) e Irene (564), ci si aspetta che Fabrizio conquisti 5 punti, Antonella tre, due per Sara 2 e uno a Irene, nel semplice ordine dei loro VPM.

Questo "risultato atteso" deve però fare i conti con quello effettivo, che l'esito della partita stabilirà, e se Fabrizio avrà raccolto meno di 5 punti, il suo VPM scenderà, mentre se Irene dovesse vincere allora sarà lei a guadagnare punti.

Un approccio di questo tipo, che pure è assolutamente corretto in linea teorica, entra in conflitto con altri particolari quando si sposta la visione, dalla singola partita d'esempio, alla realtà del torneo, in quanto si assisterebbe alla sconveniente posizione che toccherebbe al giocatore con il VPM più alto del torneo: il suo "risultato atteso" sarebbe SEMPRE di 5 punti perchè, in teoria, dovrebbe vincere tutte le partite.

In realtà diventa indispensabile "pesare" il VPM dei giocatori a ogni singolo tavolo, perchè se Marco Ardizzoni, Fabrizio, Carlo e Barbara (i primi quattro della Top 20) giocassero tra loro il risultato sarebbe tutt'altro che scontato. Non possono bastare i (circa) 260 punti di vantaggio di Marco a predestinarlo come vincitore, e ancora meno i 55 punti che dividono Fabrizio e Carlo a stabilire un secondo/terzo posto efficace.

E allora l'algoritmo che ho applicato funziona così: per ogni giocatore si calcola il VPM medio degli avversari nella partita e si divide per 2. Se la differenza tra il VPM di un giocatore e l'altro è inferiore a questo valore, si considera una situazione di potenziale pareggio. Vediamo un esempio pratico con ciò che è successo al primo turno al torneo Open del 7 giugno.

Nella prima colonna leggete il VPM d'ingresso dei quattro giocatori: sulla carta la disparità delle forze in campo è evidente. Nella colonna P.P. (Punti Partita) c'è il risultato effettivo ottenuto al tavolo, nella colonna P.V. ci sono i Punti Vittoria ottenuti dai giocatori.

Nella colonna "Diff." vedete la differenza nel VPM tra un giocatore e il successivo. L'ultimo è sempre "uguale a sé stesso" perchè non ci sono altri con cui confrontarlo.

Nella colonna "Media" c'è la formula VPM_Medio_Avversari / 2. QUindi se il dato nella colonna "Diff." è superiore allora il giocatore fa "storia a sé" e ci si aspetta da lui un risultato pieno. Nel caso di Carlo, 649 VPM lo separano da Antonella, la Media è 333 quindi il suo "risultato atteso" è, appunto, di 5 punti (colonna R.A.).

Stesso ragionamento per Antonella, separata da un abisso di 1376 VPM da Emma, per la quale, invece, assistiamo a un livellamento nel "risultato atteso" rispetto a Elena perchè separate da soli 238 VMP che è nettamente inferiore al 671 di media. Se non avessi applicato questo sistema, Emma avrebbe dovuto ottenere 2 punti.

Comìè andata, quindi? La vittoria di Antonella ha sovvertito il pronostico e le ha fatto guadagnare 2 punti rispetto al "risultato atteso", Per lo stesso motivo Carlo li ha persi e la coppia Emma-Elena ha rispettato il pareggio previsto, quindi per loro nessuna variazione.

Vediamo un altro esempio.

Per i due VPM maggiori, Antonella e Alessandro, era atteso un pareggio. Lo stesso per Rossella e Silvia.

La potente prestazione della signora Servalli, che ha portato a casa il pieno di 5 punti contro ogni pronostico (e sull'esito di questa partita mi sono già espresso nel fotoreport dedicato al torneo) le ha fruttato una variazione di +3.5 punti, che sono quasi il massimo ottenibile.

Come prosegue tutto ciò nell'ambito del torneo? Come vedrete chiaramente nella prossima immagine, la somma dei "risultati attesi" viene confrontata con quella dei risultati effettivi e la differenza, moltiplicata per 10 (dieci), dà la variazione di VPM per il giocatore.

Se qualcosa non fosse fosse chiaro, avete più di un modo per contattarmi e farmi domande, ma ne anticipo una.

Si può migliorare tutto questo? Sì, sicuramente.

Diciamo pure che un solo torneo, dal quale, fra l'altro, mancavano cinque fortissimi giocatori, è un po' poco come base rappresentativa per stabilire se il sistema si muove in modo equo.

Sarà inevitabile (e assolutamente corretto) che in un primo periodo (secondo me non meno di un anno) si assisterà a un consistente abbattimento dei VPM più alti: passando da un sistema che "premiava la partecipazione" a uno che "valuta la prestazione" è sicuro che alcuni giocatori, che si trovano in zone alte della "Top 20" per effetto dei molti tornei giocati e non per la forza di gioco espressa in gara, vedranno abbassarsi drasticamente i loro punteggi e saranno chiamati a un deciso miglioramento per non uscire dall'Olimpo dei migliori.

Così come sarà assai frequente vedere giocatori che guadagnano molti VPM: evidentemente il loro punteggio soffre di una sottovalutazione motivata dall'aver partecipato a pochi tornei, mentre la forza di gioco che riescono a esprimere è decisamente superiore. I casi di Nicola Dalpasso e Matteo Zanasi rientrano senz'altro in questo ambito.

L'impressione attuale è di una sostanziale correttezza, quanto meno nelle intenzioni, poi mi aspetto che, fra non molto, qualcuno si farà avanti con un "senti, ma se cambiamo il VPM così e cosà, non sarebbe meglio?"

Sarò ben lieto di accogliere e valutare le osservazioni di tutti.

Prima di chiudere, ecco la nuova "Top 20" al 7 giugno 2015, dopo il torneo "Happy Birthday"

E questo è tutto, ci si rivede dopo il Mind Sports Olympiad. Stay tuned, folks.